Immobili a impatto zero: dal Net Zero Building agli ecosistemi urbani integrati

Articolo
Tempo di lettura
A cura di
Simone Scicchitani, Alessia Cotugno e Esther Rulli, PRAXI Valutazioni e Advisory
Data di pubblicazione
17 settembre 2025
  • Valutazioni e Advisory
  • Due Diligence
  • Sostenibilità immobiliare
  • Articolo
Immobili a impatto zero: dal Net Zero Building agli ecosistemi urbani integrati

La revisione della Direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD, 2023) ha fissato obiettivi chiari: dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, accompagnati da un piano progressivo di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. La sostenibilità immobiliare non è più solo sinonimo di efficienza energetica. Oggi gli edifici vengono ripensati come nodi attivi di ecosistemi urbani intelligenti, capaci di generare valore non solo ambientale, ma anche sociale ed economico.

Parallelamente, la domanda di mercato cresce: secondo il World Green Building Trends 2021, oltre il 40% degli investitori considera la sostenibilità immobiliare un driver primario di valore. Un chiaro segnale che la transizione verso immobili resilienti e carbon neutral è ormai una priorità strategica.

Net Zero Building: la nuova frontiera

Un edificio a impatto zero elimina le emissioni nette di CO₂ lungo l’intero ciclo di vita, dalla produzione dei materiali fino alla demolizione. Ciò implica:

  • Utilizzo di materiali a basso impatto (riciclati, riciclabili o biocompatibili).
  • Integrazione di fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, pompe di calore).
  • Adozione di sistemi di accumulo e autoconsumo.

Le certificazioni (LEED, BREEAM, WELL, Level(s)) diventano strumenti essenziali per distinguere i progetti realmente sostenibili dalle operazioni di facciata. Secondo il World Green Building Council, gli edifici certificati migliorano l’efficienza operativa, attraggono investimenti e riducono il rischio di stranded assets, ovvero asset potenzialmente deprezzabili.

La riqualificazione non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per valorizzare asset oggi a rischio di obsolescenza. La vera sfida, tuttavia, riguarda la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente: circa il 75% degli edifici europei non è energeticamente efficiente.

Smart Grid: edifici connessi e intelligenti

I nuovi immobili non sono più entità isolate, ma parte di reti energetiche intelligenti. Le smart grid si basano su un connubio tecnologico che integra soluzioni IoT (Internet of Things) e sistemi digitali predittivi. In concreto, sensori e dispositivi connessi raccolgono dati in tempo reale sui consumi, sulla produzione e sull’efficienza degli impianti. Questi dati vengono poi analizzati attraverso algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning, capaci di anticipare eventi futuri, prevedere guasti, ottimizzare la gestione dei flussi energetici e migliorare la sicurezza complessiva delle infrastrutture.

Grazie a questa combinazione, gli edifici possono bilanciare in maniera dinamica produzione, distribuzione e accumulo di energia, garantendo maggiore comfort, efficienza e sostenibilità.

Il valore aggiunto è anche finanziario: secondo McKinsey (2022), l’integrazione con le smart grid può aumentare fino al 15% il valore degli asset immobiliari e favorire l’accesso a strumenti di finanza sostenibile come green bond e fondi ESG. Anche l’International Energy Agency conferma che digitalizzazione e integrazione energetica sono elementi chiave per il raggiungimento degli obiettivi Net Zero.

Dal singolo edificio all’ecosistema urbano

La sostenibilità immobiliare del futuro si gioca nelle città intelligenti, dove edifici, mobilità elettrica e servizi digitali interagiscono in tempo reale. Iniziative come i Positive Energy Districts (PED), promosse dallo Smart Cities Marketplace, mirano a creare quartieri a bilancio energetico positivo, replicabili su scala europea.

Esempi concreti arrivano da Vienna, Helsinki e Amsterdam, dove distretti pilota stanno testando modelli innovativi di autosufficienza energetica e resilienza urbana. L’IEA Global Roadmap for Buildings and Construction (2022) evidenzia che questa integrazione edificio-rete accelera la decarbonizzazione e aumenta la sicurezza energetica delle comunità.

Costruire valore oltre la sostenibilità

La sostenibilità immobiliare richiede una visione sistemica: dall’edificio al quartiere, fino alla città. L’immobile del futuro, infatti, sarà parte di un ecosistema digitale, energetico e sociale, capace di generare valore economico, ambientale e comunitario.

Per accelerare questo percorso sono fondamentali:

  • Politiche pubbliche abilitanti e incentivi mirati.
  • Investitori istituzionali pronti a sostenere la transizione.
  • Un forte impegno del settore privato.

Solo con un approccio condiviso sarà possibile costruire città resilienti, smart e realmente sostenibili, allineate agli obiettivi europei e globali di decarbonizzazione.

Fonti

  • European Commission – EPBD Recast 2023

    World Green Building Council

    McKinsey & Company (2022)

    International Energy Agency (IEA)

    EU Smart Cities Marketplace

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A cura di
Simone Scicchitani, Alessia Cotugno e Esther Rulli, PRAXI Valutazioni e Advisory
Data di pubblicazione
17 settembre 2025
  • Valutazioni e Advisory
  • Due Diligence
  • Sostenibilità immobiliare
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