In un contesto economico e sociale sempre più attento ai temi della sostenibilità, le imprese sono chiamate a ripensare il proprio ruolo nel tessuto produttivo e territoriale. Redigere un Bilancio di Sostenibilità significa andare oltre la rendicontazione finanziaria, per dare conto – in modo trasparente e misurabile – dell’impatto ambientale, sociale e di governance delle proprie attività.
In questo contesto Rossato S.p.A., azienda con una lunga tradizione nel settore dell’efficienza energetica, ha scelto di intraprendere questa strada in modo volontario, come naturale evoluzione di un impegno che affonda le radici nella sua storia e nei suoi valori. Un processo non solo tecnico, ma culturale, che ha coinvolto l’intera organizzazione e che oggi rappresenta un punto di forza strategico.
Nella seguente intervista Cristina Cinotti, Responsabile Amministrativo e Responsabile ESG di Rossato S.p.A, racconta le motivazioni alla base della scelta, le sfide affrontate, i risultati ottenuti e la visione per il futuro.
Un esempio concreto di PMI impegnata nella transizione verso un’economia più sostenibile e responsabile.
Buongiorno Cristina e grazie per aver preso parte alla nostra intervista.
Entriamo subito nel vivo: la sua azienda ha scelto di redigere un Bilancio di Sostenibilità, pur in assenza di vincoli normativi. Cosa vi ha spinto a fare questo passo?
«È stata una scelta dettata dalla volontà di rendere tangibile il nostro impegno verso la sostenibilità: Rossato S.p.A. è un’azienda guidata da valori profondamente radicati nella sostenibilità ambientale e sociale che si esplicano concretamente nel rispetto per le persone, l’ambiente e per le risorse. Questo approccio è storicamente presente in ogni ambito della nostra attività, a partire dalla progettazione fino alla realizzazione dei nostri sistemi. Da oltre 50 anni investiamo in ricerca e sviluppo per offrire soluzioni ad alta efficienza energetica, anticipando spesso le normative. Desideravamo però rafforzare ulteriormente la coerenza tra ciò in cui crediamo e ciò che facciamo.»
Quali erano gli obiettivi iniziali e come si inserisce questo progetto nella vostra strategia aziendale a lungo termine?
«L’obiettivo iniziale era quello di formalizzare i principi di sostenibilità sociale e ambientale, che avevamo già interiorizzato e applicato in modo implicito. Volevamo renderli ufficiali e concreti: una dimostrazione tangibile e riconosciuta come parte integrante della nostra strategia aziendale. Il piano ESG è dunque pienamente integrato nel piano industriale quinquennale, e assume un ruolo strategico, come driver chiave, nelle scelte aziendali a medio-lungo termine.»
PRAXI vi ha affiancati nella redazione: quanto è stato utile il confronto con un partner esterno?
«Estremamente utile, se non indispensabile. PRAXI ci ha aiutati a dare struttura e concretezza al nostro approccio alla sostenibilità, formalizzando e rendendo misurabile ciò che già faceva parte della nostra cultura aziendale.»
Quali aspetti del supporto vi sono stati più preziosi?
«Tra gli aspetti di maggiore valore, vi è stato senz’altro l’affiancamento nella selezione tecnica e metodologica degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 che fossero più coerenti con la nostra realtà aziendale. Questo supporto ci ha permesso di rendere misurabile le nostre iniziative a un quadro di riferimento internazionale, cosa che in autonomia non avremmo potuto fare in maniera così mirata.»
Quali risultati concreti sono emersi dal Bilancio e di cui siete più orgogliosi? Risulta esserci, nel documento, un indicatore che racconta meglio il vostro impegno?
«I risultati confermano i nostri valori iniziali: siamo orgogliosi di vedere finalmente riconosciuto, in modo misurabile, il nostro impegno etico. L’indicatore più rappresentativo è sicuramente la nostra sede operativa. È stata progettata oltre dieci anni fa con criteri avanzati di sostenibilità, efficienza energetica e comfort. Testimonia che il rispetto per l’ambiente e per le persone non è una moda recente.»
Avete già riscontrato benefici legati alla pubblicazione del Bilancio? C’è un valore aggiunto in particolare?
«Sappiamo che i frutti di un percorso di sostenibilità richiedono tempo. La pubblicazione del Bilancio rappresenta un primo passo importante verso una maggiore consapevolezza interna e un dialogo più aperto con l’esterno. Siamo fiduciosi che, nel medio-lungo periodo, questo percorso porterà il giusto valore.
Se dovessi indicare un valore aggiunto in particolare, sarebbe sicuramente la possibilità di costruire relazioni strategiche e collaborazioni virtuose con aziende certificate che, come Rossato, operano con un impatto positivo e che condividono la nostra visione e missione.»
C’è stato un modo in particolare in cui siete riusciti a coinvolgere in questo processo anche il team interno?
«Certamente. Fin dall’inizio abbiamo coinvolto attivamente i team leader di ogni reparto, che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’identificare le pratiche ESG già in atto e nel veicolare il progetto all’interno dell’organizzazione. Ogni team leader ha analizzato e messo in evidenza i contributi concreti e misurabili del proprio gruppo, in relazione ai parametri della certificazione. Questo ha permesso non solo di valorizzare le azioni quotidiane, ma anche di rafforzare il senso di partecipazione e responsabilità di tutti.»
Come comunicate il vostro impegno all’esterno?
«Comunichiamo il nostro impegno attraverso una serie di iniziative strutturate e continuative rivolte sia a collaboratori interni, sia agli attori esterni come clienti, partner, istituzioni e il territorio in generale. Uno degli strumenti principali è la formazione, promossa a diversi livelli: da quella interna, a quella rivolta a scuole e università, fino alla partecipazione a eventi e convegni in ambito locale. Inoltre, la nostra presenza sul territorio è costante: partecipiamo e promuoviamo eventi, incontri divulgativi e momenti di confronto che coinvolgono tecnici, progettisti e stakeholder del settore. Queste occasioni rafforzano il legame con la comunità e ci permettono di raccontare in modo trasparente i nostri valori, gli obiettivi e i risultati raggiunti.»
Quali sono i prossimi passi? E quali aree intendete potenziare?
«Continueremo a monitorare con costanza gli indicatori ESG, per assicurarci un miglioramento continuo e una gestione sempre più consapevole. Parallelamente, stiamo implementando una checklist strutturata per la selezione di fornitori e clienti, con l’obiettivo di privilegiare collaborazioni con realtà che condividano i nostri valori e adottino pratiche orientate alla sostenibilità. Così facendo vogliamo rafforzare una filiera virtuosa, coerente con il nostro impegno ambientale, sociale e di governance.
Tra le aree su cui vogliamo investire di più nel prossimo futuro ci sono logistica e trasporti. Il nostro obiettivo è ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera, scegliendo partner che usino mezzi a basse emissioni, tecnologie innovative e carburanti ecologici, così da garantire una distribuzione più sostenibile dei prodotti. Inoltre, vogliamo incentivare la mobilità green con punti di ricarica elettrica gratuiti presso la nostra sede.»
Che messaggio volete lanciare ad altre PMI che stanno pensando a un percorso simile?
«Alle PMI che stanno valutando un percorso ESG ci sentiamo di dire che non si tratta di un semplice adempimento normativo, ma di un vero e proprio modello evolutivo di fare impresa. È una trasformazione culturale e gestionale che rende l’azienda più consapevole e resiliente. Integrare la sostenibilità significa costruire un’impresa più solida, trasparente e pronta alle sfide future. Insomma: lo consiglieremmo caldamente.»